22 settembre 2006

L'amore

"L'amore si può mendicare, comprare, regalare, si puo trovarlo per caso sulla strada, ma non si può estorcere" (Hermann Hesse) Quanto vorrei per una volta essere più furbo......

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18 settembre 2006

Buoni e cattivi

Siamo abituati fin da piccoli a dividere la gente in buoni e cattivi, a giudicare gli altri per le singole azioni commesse, cosi che una persona non è più una persona ma l’azione commessa, negando il più piccolo spiraglio di riscatto.

Noi che siamo cittadini modello noi che siamo i buoni, noi che al massimo passiamo con il rosso, noi che non siamo capaci di fare del male al nostro prossimo, non riusciamo a capire come può una persona commettere violenza su un suo simile.

Davanti alla cronaca della quotidiana violenza domestica, la nostra incomprensione è tale, il nostro sdegno è cosi profondo, che dobbiamo prendere la distanza da queste persone: madri, padri, figli, figlie, fratelli e sorelle come noi, ma che nel momento in cui commettono un’azione malvagia diventano assassini, e cosi come spesso ci accade di chiudere gli occhi di fronte alle guerre, alle gravi epidemie, alle catastrofi, ecc, mettendo una mano in tasca, facendo tacere la nostra coscienza, allo stesso modo giudichiamo chi ha sbagliato e lo chiamiamo assassino e chiudiamo gli occhi prima di aver visto, prima di poter pensare che quella persona è una persona come noi, prima di cercare di capire il perché, il disagio che si nasconde sotto queste azioni, che spesso è molto più forte e più grave dell’azione stessa.

Il male nasce dal male, mentre il bene nasce dalla volontà di farlo, io credo che le persone, tutte, commettono degli errori, più o meno gravi, ma a tutti noi dovrebbe essere data la possibilità di riscatto di ripagare i propri errori, credere negli altri è credere in noi stessi, dare fiducia agli altri è averne in noi stessi, nel momento in cui neghiamo un diritto agli altri lo neghiamo a noi stessi.

Ci sono due cose per le quali mi batterò l'abolizione della pena di morte, e il recupero di chi ha sbagliato.

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15 settembre 2006

Ingrato

L’ingratitudine è il più grande difetto umano. “Ci sono molti tipi di uomini ingrati …. è ingrato l’uomo che nega d’aver ricevuto un beneficio che ha di fatto ricevuto; è ingrato chi fa finta di non averne ricevuto alcuno; è ingrato anche colui che non ricambia un beneficio ricevuto; ma più ingrato di tutti è l’uomo che ha dimenticato un beneficio” (Seneca)
Penso che l’ingratitudine sia una forma di arroganza, di chi pensa di essersi fatto da solo e di non aver bisogno di nessuno, un tale atteggiamento oltre che concettualmente stupido, perché lontano dalla verità non può che distruggere la fortuna che una persona ha accumulato, portandolo inesorabilmente alla sconfitta.

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11 settembre 2006

Il dolore

"Se si potesse uscire dal dolore come si esce da una città." Victor Hugo.

Ognuno di noi è destinato a provare dolore, dalla nascita fino alla morte, passando per la malattia e la vecchiaia, il dolore ci accompagna nel percorso della nostra esistenza, dalle grandi religioni ai filosofi tutti, hanno cercato di dare una spiegazione per rendercelo meno amaro.

Ma il dolore, il dolore quello fisico, il dolore dell’anima, il dolore della mente, difficile dire quale sia il peggiore, e misurarne l’intensità, quasi a voler dire si sto’ soffrendo, anche perché siamo tutti diversi e ognuno ha una sua soglia di sopportazione del dolore sia fisico che mentale, e anche le nostre esperienze ne danno un taglio diverso.

È certo che quando una persona soffre lo si vede, anche la più forte, la più coraggiosa, se la guardi dritto negli occhi, la curvatura della bocca puoi percepire il dolore a volte muto che cela dentro di se.

Oggi ero a pranzo fuori dove vado di solito a mangiare, e quando il locale si è un po’ svuotato, e il lavoro era un po’ diminuito chiedendo un bicchiere d’acqua alla cameriera, gli ho chiesto cosa fosse successo, e lei mi ha risposto nulla perché? allora io o replicato, i suoi occhi, la sua bocca, e lei in un mezzo sorriso no no niente ed è andata via.

Ho visto l’espressione di muto sgomento sul volto della gente mentre la loro casa crollava con tutta una vita dentro, ho visto madri apprendere la notizia della morte del figlio, ho visto l’espressione spenta delle persone sole, ho visto la faccia contorta in una smorfia di dolore di persone sofferenti, ho visto la mancanza di espressione di chi la morte l’ha cercata, come se nel gesto estremo fossero riusciti a cancellare tutto, e ho visto quanto può fare un semplice sorriso o un semlice gesto, quanta differenza contro l’indifferenza.

L’isolamento dagli altri che avanza come un virus, al quale ormai siamo abituati, e l’egoismo che ricambiamo come fosse un saluto, fa si che poi ci si ritrova immancabilmente a fare i conti con noi stessi, il nostro orgoglio non ci permette di aprirci di gridare il nostro dolore di chiedere aiuto ed è cosi che si rimane schiacciati, è cosi triste.

E tutto questo mi fa pensare come mai non comunichiamo più e quando lo facciamo perché non passa quello che abbiamo dentro quello che sentiamo?

Mi piace pensare al dolore non come ad una punizione, o come un destino da sfigati, ma come una lezione per diventare più umani, un occasione per essere più vicini e non più lontani, la possibilità che ognuno di noi ha di dare coraggio e speranza a chi soffre, e se le mie battaglie possono essere di incoraggiamento a qualcuno la sofferenza che le ha accompagnate ha un valore diverso.

Nessuno è immune al dolore, ma alcuni di noi hanno il privilegio di avere persone meravigliose accanto, io ho avuto questo privilegio, e mi sento veramente fortunato.

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05 settembre 2006

Nuovo Capitolo

Grazie, come promesso è doveroso che io inizi questo post con i più sentiti ringraziamenti, per il vostro sostegno ed incoraggiamento, grazie.

Lunedi classico giorno del "da lunedi", ha segnato un nuovo inizio. Non si può guradare avanti con fiducia ed ottimismo fino a quando siamo legati al passato, è con questo semplice concetto in mente che ho trovato dentro di me il coraggio per dire basta.

Nell'attimo stesso in cui ho preso la decisione più difficile, la decisione che mi porta verso la strada sicuramente più dura ed incerta, ma di certo la strada che posso percorrere a testa alta senza compromessi, la mia mente non più occupata a ripercorrere il passato, ha cominciato a produrre nuove idee nuove possibilità e allo stesso modo è comparsa la fiducia la speranza che tutto puo cambiare e che c'è la posso fare di nuovo.

Ora sono mi sento libero, come una penna su un foglio bianco, e ho volgia di ricominciare a scrivere un nuovo capitolo della mia vita.

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