18 settembre 2006

Buoni e cattivi

Siamo abituati fin da piccoli a dividere la gente in buoni e cattivi, a giudicare gli altri per le singole azioni commesse, cosi che una persona non è più una persona ma l’azione commessa, negando il più piccolo spiraglio di riscatto.

Noi che siamo cittadini modello noi che siamo i buoni, noi che al massimo passiamo con il rosso, noi che non siamo capaci di fare del male al nostro prossimo, non riusciamo a capire come può una persona commettere violenza su un suo simile.

Davanti alla cronaca della quotidiana violenza domestica, la nostra incomprensione è tale, il nostro sdegno è cosi profondo, che dobbiamo prendere la distanza da queste persone: madri, padri, figli, figlie, fratelli e sorelle come noi, ma che nel momento in cui commettono un’azione malvagia diventano assassini, e cosi come spesso ci accade di chiudere gli occhi di fronte alle guerre, alle gravi epidemie, alle catastrofi, ecc, mettendo una mano in tasca, facendo tacere la nostra coscienza, allo stesso modo giudichiamo chi ha sbagliato e lo chiamiamo assassino e chiudiamo gli occhi prima di aver visto, prima di poter pensare che quella persona è una persona come noi, prima di cercare di capire il perché, il disagio che si nasconde sotto queste azioni, che spesso è molto più forte e più grave dell’azione stessa.

Il male nasce dal male, mentre il bene nasce dalla volontà di farlo, io credo che le persone, tutte, commettono degli errori, più o meno gravi, ma a tutti noi dovrebbe essere data la possibilità di riscatto di ripagare i propri errori, credere negli altri è credere in noi stessi, dare fiducia agli altri è averne in noi stessi, nel momento in cui neghiamo un diritto agli altri lo neghiamo a noi stessi.

Ci sono due cose per le quali mi batterò l'abolizione della pena di morte, e il recupero di chi ha sbagliato.

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6 Comments:

Blogger pecora nera said...

dalla parte di caino...
io ho sempre avuto una predilezione per capire (non dico giustificare ma capire) chi sbaglia... ho sempre avuto una grande predisposizione al perdono perchè IO SBAGLIO... e non me ne frega niente se c'è chi mi reputa tre volte buona per questo!

martedì, 19 settembre, 2006  
Blogger Lateo said...

@pecora nera: mi fa molto piacere quello che tu dici, dovremmo veramente provare a comprendere le persone prima di giudicarle, agli intransigenti, agli estremisti dovrebbe essere data la possibilità di conoscere, di parlare con queste persone.

martedì, 19 settembre, 2006  
Anonymous Anonimo said...

E' giusto quello che tu dici, ma quando qualcosa ti colpisce direttamente, quando non sei uno spettatore del tg delle 20, quando ti senti travolta, quando la tua vita si spezza, è difficile cercare di capire.

sabato, 23 settembre, 2006  
Blogger Lateo said...

@ignoto: hai ragione è sicuramente diverso, ma credo sia proprio li che possiamo fare la differenza, l'odio porta odio, e la vendetta chiama vendetta.

martedì, 26 settembre, 2006  
Blogger pecora nera said...

mi dicono sempre così: "perchè non ti tocca da vicino", in realtà poi le stesse persone intrasigenti che conosco non hanno vissuto situazioni estreme di reato.
E poi non confondiamo la vendetta con la giustizia, la pena di morte è una forma di vendetta legittimata, ne più ne meno... in fondo non guarisce dal male nessuno.
Io preferisco tener fede al detto:- Meglio un delinquente fuori che un innocente in galera... anche perché... se poi quell'innocente dovessi essere io?

martedì, 26 settembre, 2006  
Blogger Lateo said...

@pecora nera: nessuno è perfetto tanto meno la giustizia, io credo nel karma, concetto che richiede una maggiore attenzione delle proprie azioni.

martedì, 26 settembre, 2006  

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